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Come lavarsi i denti in modo corretto e quale spazzolino usare

Placca, alito cattivo, gengiviti e carie: la salute della bocca è a rischio soprattutto per chi non si prende cura della propria igiene dentale in modo adeguato.

Lavarsi bene i denti, due/tre volte al giorno, aiuta a mantenerli bianchi. Se è vero che alcune sostanze contenute in cibi e bevande – in particolare tabacco, caffè, tè, vino, bibite colorate, cioccolato, liquirizia e caramello – sono responsabili del progressivo ingiallimento dei denti, è scientificamente provato che una buona tecnica di spazzolamento ne limita i danni e protegge il cavo orale da altre patologie più gravi.

Vediamo in che cosa consistono le migliori pratiche di pulizia e quali sono le caratteristiche dello spazzolino da denti ideale.

Come lavare e curare i denti

Quali sono gli strumenti necessari per una corretta e puntuale pulizia dei denti, in casa e fuori casa? Ecco i più consigliati e diffusi:

  • Spazzolino manuale o spazzolino elettrico
  • Dentifricio al fluoro, in più varianti
  • Filo interdentale e scovolino
  • Collutorio per il risciacquo

Un paio di precisazioni, prima di proseguire. Il collutorio, utile per il risciacquo post lavaggio, dovrebbe contenere fluoro ed essere privo di alcol.

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Perché è importante lavarsi i denti?

L’utilizzo del filo interdentale dopo lo spazzolamento con dentifricio al fluoro, seguito dal risciacquo della bocca con l’ausilio del collutorio, sono operazioni fondamentali per neutralizzare i batteri del cavo orale e prevenire la formazione della placca, l’alito cattivo, la gengivite, la parodontite e la carie.

Come abbiamo accennato all’inizio, inoltre, prendersi cura della propria igiene dentale con metodo e regolarità limita il manifestarsi di inestetismi e discromie sulla superficie dei denti.

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Come lavarsi i denti in 3 passaggi?

Per cominciare è bene sapere che la fretta è la prima nemica di una pulizia accurata e approfondita. Un lavaggio dei denti ben fatto dura in media un paio di minuti; le persone che impiegano meno tempo tendono a fare pressione sullo spazzolino manuale, lasciando intatti i residui di cibo e allo stesso tempo rovinando lo smalto dentale.

A livello pratico, dunque, qual è il modo corretto di lavarsi i denti con lo spazzolino manuale? Lo spieghiamo di seguito, illustrando i tre passaggi principali.

  1. Applicazione del dentifricio. Aprire il tubetto di dentifricio al fluoro e versarne una piccola quantità sulla testina dello spazzolino, leggermente inumidita. È importante che solo una parte delle setole venga coperta dalla pasta dentifricia, da un lato per evitare sprechi e dall’altro per favorire la pulizia in profondità. La quantità di dentifricio, infatti, non incide sull’efficacia dello spazzolamento.
  2. Spazzolamento dell’arcata dentale. Impugnare lo spazzolino creando un angolo di 45 gradi rispetto alle gengive; procedere con un movimento rotatorio verticale, dalla radice fino all’estremità dei denti. Spazzolare gruppi di 2-3 denti ripetendo il movimento almeno 5 volte, sia nelle zone interne che in quelle esterne, cercando di raggiungere anche i punti più nascosti, come le zone dietro agli ultimi molari. Puliti i denti, dare un’ultima spazzolata alla lingua.
  3. Risciacquo della bocca. Per questa fase utilizzare un collutorio contenente fluoro o basse concentrazioni (0,05%) di clorexidina, oppure limitarsi a espellere il dentifricio in eccesso, evitando di risciacquare la bocca con l’acqua. Attenzione: il fluoro nel dentifricio, affinché possa esercitare il suo effetto benefico all’interno del cavo orale, deve agire sui denti per circa 30 minuti dopo lo spazzolamento. Per questo motivo la diluizione o il risciacquo immediato è una pratica sconsigliata.

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Come lavarsi i denti con lo spazzolino elettrico?

Fino a questo momento abbiamo descritto l’utilizzo di uno spazzolino manuale. Nonostante questo sia ancora il metodo più utilizzato, da diversi anni, la ricerca clinica sugli spazzolini elettrici ha portato notevoli migliorie, posizionando questo strumento oggi come “gold standard” dell’igiene orale domiciliare.

Le setole della testina rotante lucidano e detergono le singole corone con movimenti precisi, quasi chirurgici; per un risultato ottimale, lo spazzolino elettrico va appoggiato su ogni dente e angolato negli spazi interdentali per una decina di secondi e poi spostato sui denti adiacenti, in successione.

Per riassumere potremmo dire che lo spazzolino elettrico è lo strumento più idoneo per l’igiene orale ed è particolarmente indicato per chi ha poca manualità.

Quando bisogna lavarsi i denti?

La maggior parte delle persone lo sa, e ripeterlo non guasta: i denti andrebbero lavati alla fine di ogni pasto; la mattina dopo aver fatto colazione, il pomeriggio dopo pranzo e infine poco prima di andare a letto.

Proprio l’ultimo lavaggio della giornata ha il peso più rilevante per la salute della bocca – i batteri del cavo orale infatti trovano terreno fertile durante il sonno, quando la bocca rimane chiusa e diventa piuttosto secca. Una pulizia certosina è basilare per contrastare la formazione della placca che successivamente si mineralizza diventando tartaro.

Non è facile attenersi a questa regola, eppure gli esperti suggerirebbero di aspettare dai 20 ai 60 minuti dopo i pasti per lavarsi i denti. Per quale motivo? Lo spazzolamento, combinato alle sostanze ancora attive rilasciate da bibite gassate o cibi acidi, potrebbe danneggiare lo smalto e corrodere il tessuto sottostante, la dentina.

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Spazzolino manuale o elettrico: come sceglierlo e come si usa

Lo spazzolino manuale e lo spazzolino elettrico si equivalgono in termini di efficacia, a patto che vengano utilizzati nei tempi e modi corretti.

Il secondo è senza dubbio più evoluto e supporta i meno esperti nella cura e nel mantenimento dell’igiene dentale; come si diceva, diversi studi clinici dimostrano una superiorità nella rimozione della placca e nella prevenzione delle gengiviti.

Ad ogni modo qui vogliamo concentrarci sulle caratteristiche ideali dello spazzolino manuale, che è ancora quello più diffuso.

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Come è fatto e come scegliere lo spazzolino manuale?

Manico con impugnatura ergonomica e testina: queste sono le parti che compongono uno spazzolino manuale standard.

Ci sono una serie di elementi da prendere in considerazione nel processo d’acquisto di uno spazzolino manuale:

  • leggerezza del manico – più leggero è lo strumento, più fluidi sono i movimenti durante lo spazzolamento e minore è la pressione esercitata sulla superficie dentale;
  • dimensione della testina – dev’essere piccola e agile per raggiungere senza impedimenti tutti gli angoli della bocca;
  • materiale delle setole sulla testina – le migliori sono quelle sintetiche in nylon a punta arrotondata, di media durezza per non compromettere gengive e smalto.

È fondamentale non sopravvalutare il design e l’aspetto estetico di uno spazzolino; quando presenta i requisiti appena elencati, è di per sé un prodotto che funziona, ben studiato e efficiente.

Come usare lo spazzolino manuale?

Vediamo ora alcuni consigli per usare al meglio lo spazzolino manuale.

Per rendere efficace lo spazzolamento dei denti posteriori è consigliabile socchiudere la bocca in modo che lo spazzolino raggiunga tali superfici con facilità senza essere ostacolato dalla muscolatura.

Sulle superfici linguali e palatine dei denti anteriori è consigliato tenere lo spazzolino in posizione verticale, introducendo tutta la testina all’interno della bocca. Il movimento non cambia, si procede sempre dalla gengiva verso il dente.

Spazzolare i denti seguendo un ordine definito può aiutare a non tralasciare alcune superfici o alcune dente. Per esempio, prima le superfici esterne inferiori da sinistra a destra, poi quelle superiori da destra a sinistra. Successivamente si esegue la pulizia delle interne con lo stesso ordine.

Si conclude l’igiene spazzolando le superfici occlusali o masticatorie, prima inferiori e poi superiori.

Come pulire lo spazzolino manuale?

Al termine di ciascun lavaggio – in circostanze esemplari almeno tre volte al giorno – è buona abitudine pulire le setole della testina sotto l’acqua corrente, per rimuovere le eventuali impurità. Sciacquata la testina, lo spazzolino dovrebbe essere lasciato in posizione verticale, ad asciugare, fino al lavaggio successivo.

La maggior parte degli spazzolini manuali in vendita è munita di cappuccio in plastica. Questo accessorio è comodo in caso di spostamenti o viaggi, ma non va impiegato per coprire e proteggere la testina dopo i lavaggi ordinari. Le setole bagnate, racchiuse all’interno del cappuccio, favoriscono la riproduzione di muffe e batteri; in bagno infatti lo spazzolino è molto esposto a germi e batteri.

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Quando cambiare lo spazzolino manuale?

Bisogna ricordarsi di sostituire lo spazzolino manuale ogni tre mesi circa. Un indizio che palesa a colpo d’occhio il livello di usura è lo stato delle setole della testina: quando perdono la loro forma originale, perdono anche la loro utilità.

Le setole piegate, aperte verso l’esterno della testina, non adempiono più al compito per il quale sono state realizzate. Dal punto di vista fisico, infatti, non riescono più a penetrare nelle fessure e negli spazi angusti. Inoltre, con il passare del tempo, diventano un ambiente antigienico che pullula di microbi e batteri.

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